ITALIANS AROUND THE WORLD

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Sono stati Fucka e Pecile i precursori, nel nuovo millennio, degli italiani in Europa: entrambi approdarono in Spagna, Gregor nel 2002 a Barcellona (rimanendoci fino al 2006, spostandosi poi a Girona), mentre Andrea  a Granada nel 2003 (esperienza che si conclude nel 2005, tornando poi dal 2006 al 2009 tra Granada, Siviglia e Breogan). Dopo di loro altri hanno provato ad esplorare il mercato europeo, chi con più successo e chi con meno. Uno di quelli che non hanno per niente sfigurato, oltre ad essere anche lui tra i primi, è Gianluca Basile con residenza a Barcellona dal 2005 al 2011. La compagine catalana nello stesso anno decide di puntare anche su Denis Marconato (rimarrà fino al 2008, per poi approdare a San Sebastian per una stagione). Chi ha avuto meno fortuna, almeno all’inizio, è Pozzecco, l’estroso playmaker gioca solo 4 partite a Saragozza, per poi andare in Russia e giocare da protagonista, 2 stagioni, con il Khimki.

 

Devono passare una decina di anni perché si senta di nuovo parlare di un italiano all’estero. Siamo nuovamente in Spagna, nel gennaio del 2014 Peppe Poeta firma fino a fine stagione con il Baskonia, giocando poi l’annata successiva con la maglia del Manresa. Ad inizio stagione 2014/15 Pietro Aradori, dopo due ottime stagioni in maglia Cantù, sceglie Istanbul, sponda Galatasaray. Come per Pozzecco, poca fortuna per il nativo di Lograto, che saprà rifarsi con l’Estundiantes, dopo la risoluzione del contratto con i turchi (7 partite giocate ndr).

 

Stagione 2015/16. Tre colonne portanti della Nazionale decidono di giocarsi la carta europea: Melli, Hackett e Datome. Melli e Hackett arrivano dalla sconfitta in semifinale scudetto contro Sassari e decidono di approdare il primo a Bamberg (rimanendoci per due stagioni), mentre il playmaker di origini statunintesi ad Atene, vestendo i colori dell’Olympiakos. L’ex capitano della Virtus Roma invece, è reduce dalla sfortunata esperienza biennale oltreoceano, dove non trova spazio decidendo così di approdare alla corte di Obradovic al Fenerbahce.

 

All’inizio della stagione 2016/17, la situazione di Alessandro Gentile a Milano esplode: prima viene tolta la nomina di capitano (a detta del ragazzo per la sua volontà di tentare la carta NBA), e successivamente mandato in prestito ad Atene, sponda Panathinaikos. Poche partite in maglia greens, tanto da arrivare alla risoluzione del contratto, e firmare per il resto della stagione all’ Hapoel Gerusalemme di Simone Pianigiani per il resto della stagione.

Dopo due stagioni ottime, Melli e Hackett decidono che è ora di cambiare aria. Il primo per andarsi a giocare l’Eurolega ad Istanbul sponda Fener (ci rimarrà per due stagioni), dove trova il capitano azzurro Datome; mentre Daniel si gioca la carta Bamberg per tornare protagonista nel panorama europeo.

Nell’annata successiva sono due gli italiani che vanno ad aggiungersi al pacchetto degli emigranti: nuovamente Alessandro Gentile, con la maglia dell’Estudiantes, e Michele Vitali, anche lui sempre nella Liga ACB ma con Andorra, dopo l'ottima esperienza in maglia Leonessa Brescia.

 

Arriviamo così ai giorni nostri con più di qualche connazionale in giro per l’Europa, partendo dal veterano Hackett per arrivare a Canka, non solo giocatori esperti quindi, ma anche giovani di prospettiva che tanto hanno impressionato gli scout di tutto il panorama cestistico europeo.

 

È in Germania che abbiamo la colonia più popolosa: Flaccadori (alla seconda stagione) e Grant (dalla stagione 2017) in maglia Bayern Monaco (allenati da un altro italiano: Trinchieri), Simone Fontecchio chiamato dall’Alba Berlino e Michele Vitali che va ad aggiungersi alla lista degli italiani che hanno giocato in maglia Bamberg.

In Spagna troviamo Polonara, che dopo una prima stagione difficile sta giovando sempre di più dello spazio lasciato libero dalla partenza di Shengelia, in magli Baskonia; a Madrid invece Alessandro Gentile, di ritorno all’Estudiantes, e il giovane Matteo Spagnolo nel Real Madrid B (ma che con l’addio di Campazzo dovrebbe trovare qualche minuto nella prima squadra).

 

Chi in Spagna c’è stato, salvo poi chiedere di andare via è Amedeo Della Valle che dopo il primo mese di stagione con Gran Canaria, ora si appresta a disputare il resto del campionato con la squadra montenegrina del Budcnost.

In Russia, nella capitale sponda CSKA il nostro Daniel Hackett si è ritagliato ormai da tre stagione un ruolo molto importante all’interno della squadra. Ci sarebbe poi il Lokomotiv Kuban che in estate ha deciso di puntare sul prodotto della Stella Azzurra classe 2002 Abramo Canka, decidendo però di farlo crescere per questa stagione al Nevezis, squadra della massima serie lituana.

 

Capitolo USA: sono una ventina i nostri connazionali che si trovano oltreoceano, tra chi gioca nella massima serie al mondo e chi invece vuole arrivarci passando dal college.

Nella NBA sono 3 più uno in arrivo, infatti Nico Mannion si è reso eleggibile per il draft che si svolgerà (per via telematica) il 18 di novembre e per cui è prevista una chiamata al secondo giro. I tre moschettieri nella Lega sono Gallinari, Belinelli e Melli, quest’ultimo reduce dalla sua stagione da rookie con la maglia dei Pelicans. Per i due veterani si prospettano giorni di fuoco, essendo entrambi free agent alla ricerca di una contratto importante per la prossima stagione. Dopo quanto fatto di buono con la maglia dei Thunder, Danilo cercherà la squadra ideale che possa garantirgli un ottimo salario e allo stesso tempo essere una contender. Per Marco invece situazione differente: arrivato a 34 anni, sa che può essere ancora uno specialista e per lui si prospetta uno stipendio al minimo salariale, con l'Olimpia Milano di Messina sempre alla porta.

 

Al college sono più di uno i ragazzi italiani che sono riusciti a mettersi in mostra. Partendo da Lever  e Stefanini, rispettivamente a Gran Canyon e Columbia, passando per Woldetensae (Virginia), Anumba (Winthrop), Caruso a Santa Clara e Czumbel a UTSA. Ma la lista è lunga, e troviamo Binelli (Eastern Michigan), Esposito (Sacramento State), Acunzo (Toledo) e Poser (Elon). C’è chi poi si affaccia per il primo anno al basket collegiale: Del Cadia (UNLV), Picarelli (UMBC), Borra (UC Davis), Arletti (Delaware), Donadio (American University) e Baggi (Gettysburg). Tutti ragazzi di buona prospettiva e con tanta strada davanti, ma con enormi margini di miglioramento e un’esperienza tutta da vivere.

 

Dulcis in fundo: Paolo Banchero. Il classe 2002, che ha scelto di giocare per la nazionale italiana, è un ala grande di 2.07 e considerato da molti come il giocatore più forte della propria annata. Ottima proprietà di palleggio e fisico devastante, Paolo ha firmato la lettera di intenti per Duke University, scegliendo cosi di giocare la sua prima (e probabilmente ultima) stagione al college, nel 2021/22, sotto il guru Mike Krzyzewski.

 

E come cantava Carosone: “Tu vuò fa l’americano”, non c’è niente di più azzeccato per una generazione di talenti che potrebbe sbocciare.